Disfunzione erettile: l’impotenza erettile oggi
La percentuale di uomini che soffrono di disfunzione erettile sono in continuo aumento.
Tuttavia sono ancora pochi coloro che giungono alla porta dello Specialista – Andrologo o Sessuologo – , magari motivati da vergogna o imbarazzo, dimostrando che questa realtà presenta ancora degli aspetti sommersi. Il ruolo preventivo del Medico resta ancora un obiettivo da raggiungere. L’Andrologo poi ancora oggi per l’uomo non riesce ad essere come il Ginecologo per la donna.
Quale alternativa allora? Parlare di impotenza non è semplice; molte persone non amano confidarsi con le persone più vicine né tantomeno affidarsi ad uno Specialista. Molto più facile per coloro che sono interessati o coinvolti dall’argomento ingrossare le file di internauti avidi di risposte, tuffarsi nell’invitante e potente mezzo di comunicazione, per visionare siti e blog che dissetino la curiosità del momento che mettano in comunicazione, per la maggior parte dei casi in via anonima, le persone accomunate da questo disturbo. Su Internet è possibile consultare Specialisti via chat o via mail in m odo del tutto confidenziale ed anonimo. Tuttavia, come in un paese dei balocchi virtuale, qualche volta si rischia di navigare senza carte e bussola, tra link che propongono rimedi artigianali molto più simili a quelli proposti dai vicini di ombrellone, fantamedicina a basso costo, parafarmacologia dell’ultim’ora, con gli scopi pubblicitari più disparati. Si forniscono così agli internauti scorciatoie terapeutiche con fini davvero talora poco nobili, che non fanno altro che confondere ancora di più chi è già di per sé confuso e che possono porre in estremo pericolo la salute. La vera minaccia oggi si annida proprio nella cattiva e mendace informazione.
Parliamo invece dell’impotenza erettile come di un problema che affligge oggi oltre la metà della popolazione maschile tra i 50 ed i 70 anni. Intorno ai 40 anni, circa il 40% degli uomini soffre di una qualsiasi forma di disfunzione erettile. Dietro molte di queste persone questo problema si traduce in una sofferenza della coppia e non del singolo individuo. Numeri impressionanti su di una realtà ancora nascosta dietro molti pregiudizi.
Talvolta risulta difficile riconoscere l’origine delle disfunzioni erettili ed è soprattutto difficile segnare il confine tra un disturbo di natura psicogena da uno di tipo organico. Infatti, la valutazione e il trattamento delle disfunzioni erettili differiscono da quelle di altre patologie, dal momento che si tratta preliminarmente di una condizione strettamente soggettiva con scarsa obiettività clinica. Questa difficoltà di attribuzione di origine può tradursi in un errato approccio che potrebbe invece essere risolto affidandosi a psicologi o sessuologi e viceversa.
La Consensus Conference del National Institutes of Health del 1992 definisce la disfunzione erettile: “la persistente incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione di sufficiente rigidità e durata tale da raggiungere un piacevole appagamento sessuale”. Si inquadra così la disfunzione erettile quale malattia della coppia. Mai come in questo campo il colloquio anamnestico, talora esteso anche al partner, riveste un ruolo centrale nella valutazione della gravità della patologia e nel successo della terapia. Infatti, talvolta si assiste non solo alla presenza di un semplice disagio della partner ma anche alla concomitanza di disfunzioni sessuali femminili.
Anatomicamente il pene è considerato un organo vascolare specializzato, una vera e propria estensione del sistema vascolare. Costituito da due corpi cavernosi e dal glande, il tessuto consiste in gruppi di piccoli vasi sanguigni detti sinusoidi, circondati da cellule muscolari lisce impilate in agglomerati. Questa struttura detta sincizio, con l’età tende a deteriorarsi, provocando l’incapacità delle cellule muscolari lisce di rilassarsi durante una stimolazione sessuale. Questa sembrerebbe essere la causa primaria che porta a disfunzione erettile.
Quando si parla di disfunzioni erettili, di impotenza non si può fare a meno di parlare del sildenafil, meglio conosciuto al pubblico come Viagra, il nome commerciale, primo tra i farmaci del suo genere.
Nel caleidoscopico circo mediatico che circonda questo problema, il Viagra è diventato ormai svolta epocale quanto la scoperta della penicillina o dell’antivaiolosa, e come tutte le grandi scoperte essa è stata fatta per caso, a seguito di ricerche su sostanze vasoattive ad uso specificatamente cardiologico.
Il meccanismo di azione del sildenafil si basa sull’inibizione di un enzima che si chiama fosfodiesterasi 5, migliorando il rilassamento della muscolatura liscia che sembra ridursi con l’avanzare dell’età. Tuttavia, non tutti i pazienti rispondono a tale terapia, dal momento che l’efficacia è proporzionale al rilascio di ossido nitrico, sostanza vasodilatatrice a livello delle terminazioni nervose dei corpi cavernosi che sembrerebbero essere progressivamente difettive con l’andare dell’età.
Un’altra disciplina che si interessa delle disfunzioni erettili è la genetica, il cui scopo è di consentire al paziente affetto da impotenza di origine organica, mediante una terapia genica, un’erezione, senza dover ricorrere a farmaci da assumere immediatamente prima dell’atto sessuale. Studi sperimentali sulla terapia genica dell’impotenza sono rivolti in molte direzioni alcuni sulla ricerca specifica di un gene che si possa manipolare, altri sulla fisiologia dei corpi cavernosi stessi.
Fin dal suo ingresso, dall’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) statunitense nel 1998, il Sildenafil ha dominato il mercato, tuttavia oggi con l’introduzione di nuovi farmaci della stessa famiglia, cioè gli inibitori della fosfodiesterasi 5, come il tadalafil ed il vardenafil, insieme all’apomorfina sub linguale arricchiscono l’arsenale che consente un maggior numero di scelte terapeutiche che permettono una personalizzazione della terapia. Non resta che attendere il follow up a distanza per vedere se queste nuove molecole possano incidere significativamente su tale disturbo in misura maggiore rispetto al sildenafil.
Ecco la risposta della Medicina ufficiale alle disfunzioni erettili. Tutto racchiuso in un farmaco da assumere oralmente, preferibilmente a stomaco vuoto, così discreto nel comodino, così comodo “da prendere al bisogno”, così desiderato da essere oggi oggetto anche di un mercato parallelo clandestino nelle periferie più degradate delle nostre metropoli, così facile da farne anche abuso, o da esserne psicologicamente dipendente.
Nelle disfunzioni erettili si identificano condizioni mediche con distinti fattori di rischio. Tali sono l’età, l’ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi, il diabete mellito, le dislipidemie, il fumo, la depressione, le malattie neurologiche, le endocrinopatie, l’uso/abuso di droghe, gli interventi di prostatectomia radicale. L’impatto di ogni singola condizione sulle disfunzioni erettili è ancora motivo di accesa discussione, ma nell’ottica di applicare delle misure preventive anche in Andrologia, l’attenzione dei Sanitari si posa sulla precoce identificazione dei fattori di rischio, al fine di tentare un intervento preventivo.
Anche a proposito di questa categoria di farmaci si è diffusa una notevole corrente di disinformazione, soprattutto a partenza dal fatto che vengono considerati afrodisiaci e dannosi all’organismo. In realtà un’erezione è il risultato di un evento neurovascolare complesso, strettamente dipendente dall’individuo e dall’eccitazione della situazione.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali anche in questo caso occorre fare chiarezza, infatti il sildenafil va prescritto con attenzione senza demonizzarlo, considerando che come effetto collaterale può potenziare gli effetti delle terapie a base di nitroderivati (nitroglicerina, trinitrina ecc.).
Ultima, ma non per importanza, è la falsa convinzione che il sildenafil sia una sorta di panacea, di cura universale per tutte le disfunzioni erettili. Pur restando un importante ritrovato per combattere l’impotenza, è necessario prescriverlo seguendo una giusta indicazione medica.
Il nostro messaggio di Operatori Sanitari, ai nostri Pazienti resta quello di avvicinarsi con più fiducia al Medico di Famiglia e ai nostri Ambulatori Specialistici, di vincere l’imbarazzo, di smettere di credere che l’impotenza sia una condizione di normalità dell’età avanzata e di filtrare con maggiore spirito critico tutto quello che propongono i media.
Dal nostro punto di vista miriamo ad intervenire in maniera più decisiva sul territorio, di non proporci alla gente solo con il numero verde del centro prenotazioni, ma dimostrando che il problema delle disfunzioni erettili si può risolvere percorrendo la giusta strada diagnostica e terapeutica, al fianco di chi si sottopone al nostro giudizio, offrendo al paziente l’opportunità di una scelta consapevole e consigliata, sul modello delle sue condizioni e necessità. Ci proponiamo di collaborare con i Colleghi di altre specialità riconoscendo la multifattorialità e la multidisciplinarietà delle disfunzioni erettili, cercando di arricchire reciprocamente le nostre conoscenze.
“Ecco la soluzione”. Cominciamo da una giusta informazione, un adeguato studio del paziente e dei fattori di rischio che interagiscono nel sistema , così da fornire le più giuste indicazioni terapeutiche tali da incidere sul successo della terapia stessa.
Non fidatevi di quello che leggete. Affidatevi a qualcuno che per competenza può chiarire i vostri dubbi e può aiutarvi, visto che in Medicina quasi mai le “scorciatoie” portano lontano.
Dott. Muzi